Milano insolita: curiosità del Quartiere di Porta Romana

Milano è spesso conosciuta come città della moda e capitale economica, con punti di interesse iconici come il Duomo, il Castello Sforzesco o i Navigli. 

Ma oltre ai luoghi e attività più note, stiamo assistendo ad un crescente interesse per scoprire una Milano insolita, a partire dai progetti innovativi in temi di sostenibilità, come il Bosco Verticale, o i palazzi futuristici di Piazza Gae Aulenti.
Oppure ancora la street art, che negli ultimi anni ha trovato ampio respiro in città attraverso il progetto del Comune di Milano “Muri liberi”, mettendo a disposizione degli street artist ben 100 muri dislocati in 70 location urbane da poter utilizzare per le proprie opere.

 

Alla scoperta di una Milano insolita

Stippelli è un’agenzia viaggi a Milano con una storia un pò insolita. Infatti, la nostra agenzia nasce all’interno del Teatro Carcano, di cui siamo tuttora soci, per poi svilupparsi nella sua struttura attuale di organizzatore di viaggi culturali per adulti e per le scuole.
La nostra filosofia di viaggio è Travel to learn, ovvero viaggiare sempre alla ricerca di esperienze culturali nuove e aperte al cambiamento.

Per questo, oltre a viaggi culturali in Italia e in Europa, teniamo a promuovere anche la nostra città attraverso la nostra linea di prodotti Milano to learn, tour di una Milano insolita, che accompagnino alla scoperta di luoghi fuori dai circuiti più noti e di curiosità.
Apriamo il 2023 con un nuovo tour:  “Oltre il Teatro Carcano, storie e racconti di Milano”  in cui esploreremo il "dietro le quinte” del Teatro Carcano per poi proseguire in un trekking urbano nel quartiere di Porta Romana, alla scoperta di toponimi, storie e aneddoti.

Il Teatro Carcano fu fondato a inizio ‘800 nel quartiere di Porta Romana, dove Giuseppe Carcano, di famiglia nobile e appassionato delle arti, già ospitava spettacoli presso il proprio palazzo privato, ma che col tempo era diventato insufficiente ad accogliere la grande richiesta del pubblico.
Nacque così un teatro rivolto alla nobiltà e ricca borghesia che dal principio ha sempre ospitato artisti famosi offrendo spettacoli di qualità e rimanendo ancora oggi un punto di riferimento per l’offerta culturale milanese.
Quello che forse non tutti sanno però è che ci fu un periodo negli anni Venti e Trenta in cui il teatro fu trasformato in un cinema e cambiò nome in Arcadia, diventando un centro di vita notturna frequentato da un pubblico popolare, a cui si riferisce anche Enzo Jannacci nella sua canzone Veronica Veronica, da giovane, per noi eri l’America: davi il tuo amore per una cifra modica al Carcano, in pé”.

teatro carcano milano

Il quartiere di Porta Romana, dove sorge il Teatro, fu in passato il centro della vita milanese, scelto dalle varie famiglie nobili per le proprie residenze, oltre che sede per cerimonie trionfali.
Il simbolo del quartiere è infatti proprio la Porta monumentale costruita nel 1598 come dono a Margherita d’Austria, promessa sposa a Filippo III di Spagna, a cui sono dedicate alcune iscrizioni e, in particolare, le decorazioni delle due conchiglie contenenti una perla (Margarita in latino significa “perla”).
Contrariamente a ciò che il nome potrebbe far intendere quindi, la porta non risale all’epoca romana, bensì fu costruita secondo i modelli degli archi trionfali romani e indicava la strada per l’Antica Roma.
Un tempo parte integrante delle mura spagnole a difesa della città, rimase la principale porta d’accesso alla città finché non vennero completati l’Arco della Pace e Porta Venezia. Porta Romana identificava uno dei Sestieri, ovvero della suddivisione in 6 contrade del centro storico di Milano alla quale corrisposero poi 6 porte: Porta Comasina, Orientale, Nuova, Ticinese, Romana e Vercellina.

Altre curiosità legate a questo quartiere sono il naviglio “scomparso” che affiancava Via Santa Sofia fino al ponte di Corso Porta Romana. Uno dei tanti tratti della cerchia interna dei navigli che aveva caratterizzato la città prima di essere coperta nel 1930. 

O ancora, Palazzo del Diavolo, come viene chiamato il Palazzo Acerbi a seguito della leggenda che narra che durante la peste il Marchese Ludovico Acerbi continuò ad ospitare feste sontuose senza però che nessuno dei suoi ospiti cadde mai ammalato, attribuendo così a lui questo ruolo demoniaco.

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